VIAGGI TRA LE RIGHE, la rubrica del venerdì dedicata agli adulti.
“Prima persona singolare”, di Haruki Murakami, edizione Einaudi.
Murakami Haruki è da solo in viaggio nel nord del Giappone quando decide di fermarsi per la notte in un ryōkan, le tipiche locande di montagna giapponesi. Ad accoglierlo un locandiere vecchissimo e di poche parole e un gatto che appare altrettanto decrepito. Ma che importa, il posto è accogliente e poi non c’è altro disponibile nei dintorni: anzi, Murakami decide di approfittare del bagno termale per rilassarsi.
Ed è lì che incontra una scimmia che ha imparato a parlare dal suo antico padrone. Nasce tra i due un dialogo che proseguirà in camera.
Come due vecchi amici che, complice la notte, aprono il loro cuore intorno al tema dei temi: l’, l’amore romantico e quello erotico, la solitudine e il suo opposto, il desiderio e ciò che significa nella vita degli esseri viventi.
Pare proprio che, con la raggiunta maturità anagrafica e artistica, Murakami Haruki abbia deciso di puntare il telescopio della sua arte verso l’interno, verso quella «prima persona singolare» che nelle opere precedenti restava nell’ombra.
E per farlo ci regala otto racconti in cui dice «io», otto gemme che anche quando sconfinano nei mari del fantastico non rinunciano alla sincerità, al calore della confessione, all’emozione di un cuore per la prima volta messo a nudo.
Da leggere.